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In una città che non ha mai dimenticato gli orrori dell'occupazione nazifascista, all'inizio degli anni '80, lo storico vercellese Aristide Cernusi avvia uno studio per dimostrare che alla fine della Guerra di Liberazione non tutti i partigiani avevano consegnato le proprie armi. Conosce così Roma, un vecchio combattente che gli affida come prova testimoniale un revolver Saint Etienne 1892, corredato da un pacchetto di proiettili calibro 8 Lebel, avuto in dono durante la Resistenza da un partigiano francese, esortandolo a non rivelarne l'esistenza per evitare guai. Molti anni più tardi, in una palazzina di via Marco Polo, la vedova di Aristide Cernusi viene massacrata da un individuo che ruba il revolver, ma non la confezione dei proiettili. Seguendo la testimonianza approssimativa di una vicina di casa, l'ispettore Lorenzo Corsini e i suoi collaboratori mettono a soqquadro Vercelli, partendo dagli ambienti malavitosi della città fino a raggiungere il mondo accademico. Scoprono così un intrigo sorprendente.